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Il training autogeno (T.A.), fu ideato e sviluppato da J.H. Schultz a partire dagli anni ’20, attraverso la selezione e la successiva fusione di elementi presi da varie terapie psicologiche e attraverso l’elaborazione di una metodica e di un’analisi scientifica dei risultati.

 

È utilizzato, in alcuni casi, come tecnica di rilassamento, per migliorare la propria qualità di vita, ma è in grado di produrre, in realtà, effetti molto profondi: si parte, infatti, da modificazioni muscolari per ottenere con l’allenamento, una trasformazione che coinvolge la sfera psichica e vegetativa. Tale tecnica è infatti, largamente usata in ambito clinico nel controllo dello stress, nella gestione delle emozioni e nelle patologie con base psicosomatica. Viene utilizzata inoltre, in ambiti quali lo sport e in tutte quelle situazioni che richiedono il raggiungimento di un alto livello di concentrazione e di performance.

 

La pratica del T.A. consiste in un apprendimento graduale di una serie di esercizi di concentrazione psichica passiva[1], particolarmente studiati e concatenati, allo scopo di portare progressivamente al realizzarsi di spontanee modificazioni del tono muscolare, della funzionalità vascolare, dell’attività cardiaca e polmonare, dell’equilibrio neurovegetativo e dello stato di coscienza (L.Peresson).

 

La stessa etimologia del nome: “training”= “allenamento”, “autos”=“da sé” e “genos”=“che si genera”, sottolinea come tali modificazioni siano prodotte grazie ad una crescente capacità autonoma di “autosuggestione”,  inizialmente guidata e insegnata da un esperto.

 

Secondo Schultz con il t.a. si può raggiungere tutto ciò che può essere dato da “distensione e immersione psichica", con risultati riscontrabili a più livelli:

 

 

  • Stato di calma

  • Riposo

  • Autodistensione

  • Miglioramento delle prestazioni

 

Equilibrio neurovegetativo

  • Autoregolazione delle funzioni corporee normalmente involontarie

  • Eliminazione del dolore

 

Modifiche della personalità

  • Autodeterminazione (formulazione dei proponimenti)

  • Autocritica e autocontrollo (introspezione)
     

 Il corso di T.A. si struttura in due serie di sei esercizi :

 

1. la serie inferiore (o somatica), nella quale la concentrazione mentale è rivolta a particolari sensazioni somatiche;

 

2. la serie superiore (o psichica), dove ci si concentra su particolari rappresentazioni psichiche.

 

Gli esercizi superiori sono di tipo più meditativo, e possono essere praticati solo dopo una completa acquisizione degli esercizi inferiori, non prima di almeno un anno di allenamento agli esercizi-standard.

L’apprendimento del Training in media dura tre mesi, le sedute con l’operatore che insegna il metodo hanno cadenza settimanale. La frequenza degli esercizi da praticare da soli è di due o tre al giorno, della durata di 1 o 2 minuti al massimo, in quanto sforzarsi di mantenere la concentrazione oltre questi limiti sarebbe controproducente. Con l’arricchirsi delle formule il tempo dedicato al Training diverrà sempre maggiore, ma non dovrà comunque superare i 10 minuti totali.

 

 

 

 

 

 

[1] “Concentrazione passiva” = è un modo di essere della psiche che si esplica in assenza di sforzo, di volontà, di attenzione, di impegno, di azione; questa è una dimensione naturale dell’uomo che deve solo essere riscoperta.

 

 

 

 

 

 

 

Training autogeno

 

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